Napoli, 2 marzo 2012 -Problemi su problemi per il comparto sanitario regionale. Da settimane i riflettori della stampa sono puntati sull’ospedale Cardarelli e sulle carenze del più grande presidio ospedaliero del sud Italia. E da oggi sul comparto pesa anche il problema della copertura delle polizze assicurative. L’allarme è scattato al Policlinico della Federico II dove il fallimento della compagnia assicurativa ha portato l’ospedale in una situazione di totale assenza di polizza. A Napoli e in Campania le compagnie fuggono a gambe levate e quelle poche che restano impongono costi record e clausole rescissorie. Una situazione paradossale che nei mesi scorsi aveva investito anche il Cardarelli che si era ritrovato senza alcuna copertura. Ad oggi il problema è stato risolto ma in molti casi si tratta di polizze limitate e per spese fuori limite il pagamento finisce a carico della direzione stessa dell’ospedale. Una situazione difficile sulla quale il governatore della Campania Stefano Caldoro cerca soluzioni di lungo termine affidando il problema alla Società regionale per la Sanità. Al vaglio ora due ipotesi, la prima quella di un ricorso ad una gara comune attualizzabile solo però allo scadere dei bandi in atto e dunque non prima di un anno. Una seconda via potrebbe essere quella della creazione di un fondo ad hoc per gli ospedali su cui però ci sono molte perplessità da parte dell’ente di Palazzo Santa Lucia. Ai problemi amministrativi si aggiungono poi quelli legati alla sicurezza medica dei pazienti: secondo alcuni dati presentati dal responsabile sanità dell’unione industriali della Campania, nella nostra regione i casi di infezione contratte negli ospedali arrivano al 16 per cento contro una media nazionale che si ferma all’8 e 5 per cento. Un problema di fatto mondiale che dunque non riguarda solo la Campania ma che da noi fa registrare dati quantomeno preoccupanti.
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