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Domenica 24 Novembre 2024

Castellammare, lady di un ex boss iscritta al PdL

Castellammare, 8 marzo 2012 – Tesseramento selvaggio. Un nuovo capitolo in un territorio già noto per un numero di iscritti troppo elevato, per questo sospetto. Le quote riguardano ancora una volta il Popolo della Libertà. Dove, neppure tanto a sorpresa, visti i precedenti, spunta il nome della donna di un boss della camorra locale. Si tratta di Filomena Fontana, moglie di Salvatore Belviso, collaboratore di giustizia le cui rivelazioni stanno facendo tremare la camorra e buona parte della politica e dei colletti bianchi di Castellammare legati a doppio filo con la malavita stabile. Belviso è l’ex reggente della cosca di Scanzano, quella fondata dalla famiglia di don Michele D’Alessandro, poi passata agli eredi dopo la morte del boss. Il pentito ha fatto luce, negli ultimi tempi, sull’omicidio del consigliere comunale del Partito Democratico Luigi Tommasino. Ma singolare è pure la storia curriculare della Fintana, rampolla della dei cosiddetti Fasani, egemoni della mala dell’Acqua della Madonna. Da tempo risulta aver sposato la causa del partito che regge le sorti dell’attuale primo cittadino di Castellammare di Stabia, l’ex magistrato Luigi Bobbio. Tornando al numero dei tesserati, nella sola cittadina stabile al momento si contano 3.260 nelle fila del Pdl. Cifra e ultima sorpresa che emergono a pochi giorni dalla visita nella sittadina del segretario nazionale del partito, l’ex Guardasigilli Angelino Alfano, che non aveva perso tempo a tessere le lodi dell’attuale sindaco. «Bobbio è il miglior simbolo che le istituzioni possano avere perché grazie a lui possono dire di avere la forza di ribellarsi. Il messaggio che viene fuori è questo – aveva aggiunto Alfano – ‘delle istituzioni potete fidarvi’”. Il riferimento era al caso della processione di San Catello, quando il sindaco si era sfilato la fascia tricolore ed era andato via dopo che il corteo si era fermato davanti alla casa di un vecchio boss, consuetudine e tradizione confermata anche quest’anno. Ma il Pdl è in buona compagnia. Tre anni fa fece scalpore che tra i tesserati del Partito Democratico risultasse anche uno dei killer dello stesso conigliere Tommasino.

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