Dopo la bufera sui falsi invalidi, l’Inps cerca di stanare le truffe sulla cassa integrazione in Campania. L’ente di previdenza sociale punta gli occhi sui soliti furbetti lanciando una capillare campagna di controlli. E nel quadro che si prospetta è non mancheranno sorprese. Stanno emergendo infatti dagli archivi informatizzati e non, disponibili nei palazzi delle diverse province, una serie di file che rivelano trucchi ed espedienti utilizzati per aggirare l’Inps e assicurarsi rendite più o meno appetitose. L’azione sta producendo effetti importanti secondo il direttore dell’Inps Campania, Maria Grazia Sampietro, che avverte: “Quando riscontriamo delle irregolarità procediamo con la revoca della cassa integrazione”. Ma non si fermano qui le misure dell’ente che, oltre a revocare la cassa integrazione, procede a recuperare il credito e denunciare tutto alla procura. Insomma i furbetti anche stavolta passeranno un brutto quarto d’ora.
L’allarme è scattato tra il 2010 e il 2011, quando l’ente ha registrato un picco di richieste di cassa integrazione ordinaria e straordinaria. I sospetti sono aumentati di settimana in settimana, finchè non è partita la caccia alle false cig. Molti e originali gli espedienti utilizzati. Ma la procedura più diffusa è la seguente: l’azienda dichiara crisi e avanza richiesta di Cig all’Inps per i propri dipendenti. Così dall’ente parte il pagamento dell’assegno mensile per il lavoratore che però è obbligato dall’imprenditore a prendere comunque servizio ogni mattina. Forse in questo circolo vizioso, ad avere la peggio per una volta non sarà solo la classe operaia.
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