Napoli, 1 febbraio 2012 – Le patologie dichiarate sono di ogni tipo e di ogni gravità. Si va dal mal di schiena cronico, fino all’assoluta cecità. Passando per problemi di deambulazione, a finire con disturbi della psiche. E ciascun invalido aveva ottenuto il diritto a riscuotere una pensione erogata dall’Inps. L’unica cosa concreta e reale, la pensione. Fittizio il resto. Falsa l’invalidità dei soggetti in questione. E false le attestazioni certificate per ottenere l’obolo mensile dallo Stato. Un nuovo capitolo sui falsi invalidi si scrive ora a Napoli, ma lontano da Chiaia e da quel Pallonetto di Santa Lucia che, negli anni scorsi, di sani-invalidi ne ha sfornati oltre un centinaio. L’ultima indagine della Procura di Napoli ha acceso i riflettori sul quartiere di Poggioreale ed ha portato all’arresto, all’alba di oggi, di 32 persone. Ognuno dei quali si professava, e certificava, invalido. Ognuno residente nel quartiere dove, e non è un caso, si sono verificati due casi di incendi sospetti. L’ultimo appena due settimane fa, all’interno degli uffici della Quarta Municipalità. Dove, nella notte, sono state accatastate tutte le pratiche di invalidità e sono state date alle fiamme. Ma quei faldoni contenevano solo copie. Gli originali sono infatti custoditi negli archivi della sede dell’Inps. L’inchiesta è stata condotta dal pubblico ministero Giancarlo Novelli, ed è sfociata nelle ordinanze disposte dal giudice per le indagini preliminari Amalia Primavera. Per un blitz portato a termine dai carabinieri del comando provinciale. I reati contestati agli indagati sono: truffa aggravata ai danni dello Stato, contraffazione di pubblici sigilli e falso. I 32 destinatari dei provvedimenti odierni – sostiene l’accusa – avevano riscosso indebitamente pensioni d’invalidità e di accompagnamento causando un danno allo stato di circa un milione di euro. Si allunga l’elenco dei falsi invalidi scoperti nella sola città di Napoli. Da Chiaia a Poggioreale, gli accertamenti disposti dalla Procura hanno portato, fino ad oggi, all’arresto di 201 persone e al sequestro di beni per oltre 5 milioni di euro.
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