Napoli, 29 febbraio 2012 – Un nuovo reparto di rianimazione con 20 posti letto, il più grande d’Italia probabilmente. E probabilmente questo sarà anche il fiore all’occhiello del Cardarelli che verrà. Il cuore di un nuovo corso per l’ospedale napoletano al quale sta lavorando la dirigenza tramite il programma di investimenti in edilizia e tecnologie del cosiddetto articolo 20. Un progetto basato su una concezione più moderna e funzionale e i cui risultati saranno visibili nell’arco di un d’anni. A giorni dovrebbe essere inaugurata la nuova rianimazione, spiega il direttore generale, Rocco Granata. Ma non solo. E’ già attivo dal 2010 il triage informatizzato e ora si sta procedendo con il trasferimento della neurologia al dipartimento emergenza e accettazione (Dea). A giorni verranno aperti 4 moduli stroke unit e nel Dea sarà istallata una risonanza magnetica di nuova generazione. La zona accettazione diverrà open space con 50 posti letto tecnici per osservazione breve e presto dovrebbe arrivare una nuova tac nel padiglione Palermo. Si procede anche con la nuova struttura per la medicina d’urgenza, con il laboratorio di criopreservazione, con il laboratorio di analisi in nuove strutture e con il nuovo reparto di Medicina nucleare per il quale si attende l’autorizzazione della Regione per l’assunzione di nuovo personale. I collegamenti verranno effettuati invece con percorsi sotterranei dove per il trasporto di pazienti e materiali verranno utilizzate macchine elettriche. Il tutto, sottolinea Granata, all’insegna di un bilancio in equilibrio. Dal 2009 il deficit consolidato era di 78 milioni di euro e oggi è sceso a circa 5 milioni nonostante i trasferimenti dalla Regione siano scesi da 315 a 307 milioni. Pesano ancora sul bilancio, spiega Granata, l’attività del 118, delegata dall’Asl Napoli 1 per un costo di 16 milioni a fronte di un trasferimento di 10, e il polo oncologico che costa 11 milioni a fronte dei 9 milioni di fondi dedicati.
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