Grosseto, 20 gennaio 2012 – Il mare alto e la donna. Col primo, mosso dal Maestrale, che rischia di inabissare la Concordia in un fondale di 60 metri di profondità. E la seconda che potrebbe fare lo stesso col capitano della nave del naufragio. Tutta da chiarire la storia di Domnica. Venticinque anni, moldava, lavora per la Costa Crociere da cinque anni. Come ballerina prima e, poi, quando la schiena ha cominciato a darle problemi, come hostess e traduttrice, soprattutto dal russo. Aveva appena concluso l’ultimo contratto quando un collega, o più probabilmente il comandante, le ha proposto un nuovo viaggio. Nell’elenco dei passeggeri non risulta, ma l’armatore sostiene che era regolarmente registrata. Eppure non risulta che le fosse assegnato una cabina. C’è tutto il condimento per fare una passata di rosa su questo giallo. Accusata di aver affiancato e magari persino incitato il comandante Schettino a fare quella manovra sottocosta, indicata come la dama alloggiata nella stessa cabina del comandante, liquida la domanda su una presunta relazione con Schettino con un “no comment”. Alla televisione del suo paese ha raccontato di essere stata in plancia con il comandante nel momento dell’impatto. Anche se ha scelto di difenderlo sostenendo che si è comportato da eroe.
Ma ora su Schettino si abbatte anche l’ira della società armatrice. Il numero uno di Costa, Luigi Foschi, sottolinea che Schettino avvisò la società almeno venti minuti dopo l’incidente. Un ritardo accumulato fino a 68 minuti, quando poi è stato lanciato l’allarme e sono scattati i soccorsi.
Ma ora spuntano più testimonianze sul fatto che, prima dell’incidente, Schettino a tavola abbia bevuto almeno un intero decanter di vino, prima si risalire in plancia e dare inizio alla catastrofica manovra.
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