Napoli, 24 gennaio 2012 – Nella provincia di Napoli è necessario circa un anno per rientrare nel mercato del lavoro dal momento in cui si presenta, presso i Centri per l’impiego (Cpi), la domanda di immediata disponibilità al lavoro (Did). Questo il dato che emerge dal rapporto stilato dall’Osservatorio provinciale del Mercato del lavoro. Il rapporto, realizzato, in via sperimentale dalla Provincia di Napoli, in collaborazione con Italia Lavoro, è stato costruito attraverso il monitoraggio delle comunicazioni obbligatorie effettuate dalle imprese ai centri per l’impiego e delle schede anagrafico-professionali dei lavoratori iscritti al Cpi. Il periodo preso a riferimento è il 2009. Secondo i dati recepiti, sono 110.270 le persone che nel 2009 hanno presentato la domanda di immediata disponibilità, di cui, a un anno dalla sottoscrizione, il 28,2 per cento ha svolto un attività lavorativa che consente al fuoriuscita dalla condizione di disoccupazione; il 15,7 per cento ha un’esperienza di lavoro che tuttavia non gli consente di uscire dalla condizione di disoccupazione e il 56,2 per cento permane nella condizione di disoccupazione. “Fino ad oggi – ha spiegato l’assessore provinciale al Lavoro, Marilù Galdieri – si è poco indagato sul funzionamento dei servizi dei Centri per l’impiego, mentre da questa analisi potranno discendere attività positive per le politiche attive del lavoro e i dati dimostrano che il nostro territorio ha una dinamicità economica su cui puntare per lo sviluppo delle imprese e la crescita dell’occupazione”. Dai dati, inoltre, emerge che tra chi è decaduto dallo status di disoccupato, il 42,7 per cento ha impiegato appena 60 giorni per avere una chance lavorativa e il 15,8 per cento una settimana, dato che si riscontra soprattutto per gli under 25 e per la fascia compresa tra 25 e 34 anni; circa il 65,5 per cento ha ottenuto un rapporto di lavoro permanente e il 78,6 per cento non ha usufruito di agevolazioni per uscire dalla condizione di disoccupato. Un dato che, secondo l’assessore Galdieri, è “preoccupante” è la bassa scolarizzazione degli iscritti ai Centri: il 50 per cento circa possiede solo la licenza media. Ulteriore passo che la Provincia intende compiere per avere “una fotografia completa” del mercato del lavoro sarà, come spiegato, in collaborazione con il Formez e servirà a “guardare come si muove la dinamica delle aziende e dei settori produttivi in modo che – ha detto l’assessore Galdieri – sovrapponendo le due immagini, potremo centrare l’obiettivo”. L’analisi ha mostrato che i settori in cui il mercato del lavoro é più ‘aperto’ sono il terziario, i servizi alla persona, il commercio, mentre poco il turismo. Alla presentazione hanno partecipato l’assessore regionale al Lavoro Severino Nappi, Maurizio Sorcioni, coordinatore Staff statistiche di Italia Lavoro, Michele Raccuglia, responsabile macro area Sud-Jonica Italia Lavoro e Massimo Ragosta, dirigente coordinatore area politiche lavoro della Provincia.
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