Napoli, 4 gennaio 2012 – Il gip copia o si limita a riassumere le tesi accusatorie della Procura di Napoli e per questo il tribunale del riesame del capoluogo campano annulla l’arresto di Gaetano Riina, fratello del capo dei capi di Cosa nostra. Gaetano Riina era stato arrestato il 14 novembre scorso con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica. Il gip si sarebbe limitato a riassumere la richiesta di arresto della Procura di Napoli, incappando peraltro in una serie di errori e non sostituendo nella sua ordinanza neanche le parole «questo pm» con «questo gip».
Secondo la procura di Napoli Gaetano Riina avrebbe preso accordi con il clan del casalesi nella gestione del trasporto di frutta e verdura nei mercati siciliani, campani e laziali. Gaetano Riina rimane in carcere perché arrestato nel luglio scorso per associazione mafiosa in quanto considerato nuovo capo del mandamento di Corleone.
I magistrati della Dda di Napoli stanno esaminando gli atti relativi all’inchiesta sulle infiltrazione di mafia e camorra nel settore dei mercati ortofrutticoli e dei trasporti su gomma per valutare una eventuale nuova richiesta di misure cautelari dopo l’ annullamento dei provvedimenti restrittivi disposto nelle scorse settimane dal Tribunale del Riesame. Il Riesame di Napoli aveva infatti annullato le ordinanze nei confronti di Gaetano Riina, fratello di Totò Riina, e di altri otto indagati (tra cui Nicola Schiavone, fratello del capo del clan Casalesi Francesco Schiavone detto Sandokan) e aveva motivato la scarcerazione sostenendo che il gip di Napoli Pasqualina Paola Laviano, che aveva emesso le ordinanza di custodia cautelare, si era limitato a copiare o riassumere la tesi accusatoria della procura.
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