Napoli, 27 gennaio 2012 – Venti cittadini di Napoli e provincia, ex deportati nei lager nazisti, insigniti della medaglia d’onore, nella Giornatadella Memoria. Alcuni sono ancora in vita, per gli altri la medaglia è alla loro memoria perché “anche così si diventa testimoni del genocidio dei campi di concentramento”. “E’ un riconoscimento morale che il Paese offre a chi ha vissuto quei giorni terribili, a chi ha sofferto le pene della deportazione – ha affermato il prefetto di Napoli, Andrea De Martino – è un momento di testimonianza e riflessione dedicato ai giovani, affinché episodi simili non accadano mai più”. Il prefetto sottolinea che “occorre ancora battersi contro ogni forma di discriminazione”. “Sono cose accadute appena 70 anni fa – ha precisato – eppure se ci guardiamo intorno accadono ancora episodi che sono sintomo di intolleranza, come quelli avvenuti poco tempo fa a Firenze e Torino”. Tra gli ex deportati anche Pasquale Di Pietro, 88 anni, arruolato nella Marina italiana di Taranto nel 1943 e trasferito in seguito a Livorno e Tolone dove fu catturato dai tedeschi, nel settembre dello stesso anno. “Da quel momento – ha raccontato – ho girato quattro campi di concentramento: Trier, vicino Metz, Singish, poi nella miniera di carbone di Creutzwald e infine giungendo ad Arpaia, dove sono stato liberato dagli americani”. “Ci chiamavano ‘i soldati di Badoglio – ha ricordato – e ci costringevano a camminare sui gomiti e sulle punte dei piedi, senza dover toccare terra con la pancia”. “Chi non ci riusciva – ha concluso – veniva bastonato”
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