Napoli, 11 gennaio 2012 – Sì all’arresto per un voto. Tutto come negli annunci. Con 11 sì e 10 no la Giunta per le Autorizzazioni della Camera ha approvato la richiesta di arresto avanzata dalla Procura antimafia di Napoli nei confronti di Nicola Cosentino. Il destino dell’ex sottosegretario dimissionario di Berlusconi e leader del Pdl in Campania è ora atteso dalla decisione dell’aula della Camera, che domani a mezzogiorno voterà sulla richiesta della Dda. E nelle previsioni dovrebbe essere confermato il voto della giunta. Su Cosentino pende l’accusa di essere il referente politico del clan dei casalesi. Nell’ultima ordinanza a suo carico, la seconda dopo quella del 2009 che fece registrare il parere sfavorevole della Camera, il parlamentare è accusato di aver fatto carte false per sbloccare un finanziamento da oltre quattro milioni di euro destinato alla costruzione di un centro commerciale, mai realizzato, alla periferia di Casal di Principe. Un affare sotto il controllo del cartello malavitoso. La decisione della Giunta non ha mancato di infiammare gli animi. Di un “gravissimo errore” ha parlato Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, secondo il quale “se qualcuno pensa che operazioni di questo tipo non peggiorino il quadro e i rapporti politici, sbaglia in modo profondo”. Parole che il Pd legge come “una minaccia” alla tenuta del governo.
Decisivo è stato il sì dei due deputati leghisti Luca Paolini e Livio Follegot. “Ho perplessità sull’impianto accusatorio, che giudico claudicante, ma ho votato a favore dell’arresto perché qui in Commissione io rappresento la Lega e ieri alla riunione della segreteria politica federale è stato deciso per il sì all’arresto”, ha chiarito Paolini. Soddisfatto invece per l’esito del voto il presidente della Giunta, Pierluigi Castagnetti. Il via libera all’arresto di Nicola Cosentino è stato a suo avviso “una pagina difficile” in cui la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera ha tenuto “un atteggiamento di coerenza e serietà”.
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