Napoli, 2 gennaio 2012 – Crisi economica e tasse hanno spento i riflettori sul Capodanno appena trascorso. I napoletani quest’anno hanno deciso di dare il benvenuto al 2012 tra le mura domestiche. Si stima siano circa l’80%, mai così tanti negli ultimi cinque anni. Nel 2007, allo scoppio della crisi, rimase a casa il 4% in meno delle persone. È quanto emerso dall’indagine di Confesercenti secondo cui quest’anno in Italia si sono spesi 328 milioni di euro in meno rispetto al 2010. Per una spesa media a persona di circa 92 euro ovvero 12% in meno rispetto allo scorso anno. Un bilancio italiano che vede a Napoli una piccola eccezione. Complice la fede nella tradizione infatti, che vuole una tavola imbandita ad accogliere l’anno nuovo, almeno per il cenone di Capodanno i napoletani non hanno badato a spese e così sulle tavole partenopee non sono mancati capitone, spaghetti a vongole e pesce al forno. Il tutto innaffiato da bollicine e rigorosamente fatto in casa, perché costa meno. Come consigliato da Federconsumatori e come rilevato da Coldiretti. Che ha stimato che in queste festività sono tornati alla ribalta i dolci tipici regionali, preparati secondo le ricette delle nonne, per risparmiare fino al 50%. Il Capodanno della crisi ha dunque costretto a casa i napoletani si diceva. E le tavole di fine anno sono state particolarmente gustose. Napoli ela Campaniasono infatti ai primi posti per la golosità. Stando ai dati sono forniti dall’ Osservatorio Ispo-Confartigianato, tra le regioni, siamo al secondo posto con 695mila famiglie che non rinunciano al dolce, mentre tra le province, Napoli conta 356mila famiglie golose.
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