Napoli, 20 dicembre 2011 – Quello che va concludendosi è un anno lungo in quanto a illeciti contro la natura in Campania. Laddove per illecito si intende non solo il ciclo di rifiuti smaltito illegalmente, ma anche le costruzioni abusive che deturpano e modificano l’assetto naturale del paesaggio. Sono 3.849 le infrazioni accertate nel 2011, pari al 12,5% del totale nazionale. 4.113 le persone arrestate o denunciate. Praticamente una media di 12 persone al giorno. Mentre 37 sono le aziende vincitrici di appalti colpite da interdittiva antimafia. E se da un lato si prendono provvedimenti per abbattere i mostri di cemento contemporaneamente ne sorgono di nuovi. Nell’ultimo anno, infatti, si stima siano 6.000 le nuove costruzioni abusive da abbattere. Tutti questi dati sono contenuti nel dossier di Legambiente sulle Ecomafie. Ma combattere il business del cemento è difficile perché si fa forte dello scudo che costituiscono i cittadini che abitano o usufruiscono in qualche modo dell’immobile abusivo. La maggior parte delle volte, infatti, sono proprio questi ultimi l’ostacolo più grande da superare quando una sentenza di abbattimento entra in esecuzione. La memoria va ai casi di Forio d’Ischia e Pianura e alla figura del procuratore responsabile della sezione Ecologia della Procura di Napoli, Aldo De Chiara, paladino della lotta al cemento abusivo in Campania ed oggetto, non di rado, di contestazioni. Come il caso di Forio d’Ischia, tra i comuni interessati dall’operazione demolizioni avviata dalla Procura di Napoli con l’esecuzione delle sentenze passate in giudicato e le conseguenti demolizioni degli immobili abusivi realizzati dal 1994 ad oggi. E quello di Pianura dove, nel 2009, alcune donne del quartiere si cosparsero di benzina insieme ai loro bambini pur di fermare il blitz per abbattere una struttura abusiva in costruzione. Ma la lotta al cemento selvaggio è passata anche per Palazzo Santa Lucia.La RegioneCampania, infatti, lo scorso aprile ha dato lo stop alle demolizioni di immobili se occupati da soggetti sprovvisti di altra abitazione fino al 31 dicembre 2011. uno stop che fu annunciato anche dall’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che con un provvedimento annunciò la sospensione degli abbattimenti in Campania fino al 31 marzo 2012. Ma era solo uno spot elettorale.
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