Napoli, 27 dicembre 2011 – La prima nave doveva partire entro Natale. Con approssimazione sulla data, che ancora una volta è stata spostata. E non sarà per il 2011, che delle navi cariche di rifiuti in partenza per l’Olanda non c’è ancora nemmeno l’ombra. Dal Comune di Napoli annunciano ora una nuova data: entro, e si spera non oltre, il 9 gennaio. Dando adito e tempo a un po’ di polemica. La stoccata parte dalla Regione Campania. A sferrarla, l’assessore all’Ambiente di Palazzo Santa Lucia, Giovanni Romano. A lui la parola. «Stanno preparando il rifiuto secco dello stir di Caivano per caricarlo sulla prima nave che dovrebbe arrivare nel porto di Napoli- accusa Romano, che argomenta – Il rifiuto secco, per intenderci, è quello che noi bruciamo, gratis, al termovalorizzatore di Acerra che, tra l’altro, il 23 dicembre scorso ha raggiunto già le 600 mila tonnellate di capacità smaltita, dimostrando di funzionare meglio e più del previsto”. Romano tiene a precisare che “è indispensabile smaltire la frazione umida, non quella secca”. Dunque, l’accusa: “Quella delle navi è soltanto un’operazione mediatica dell’amministrazione de Magistris». Botta e risposta, affidata all’omologo di Romano a Palazzo San Giacomo, nonché vicesindaco, Tommaso Sodano: “Qualcuno dovrebbe spiegare a Romano che ad Acerra non si brucia nulla gratuitamente – sbotta Sodano – E poi ci sono 150 mila tonnellate di frazione secca che non si sa dove smaltire. E allora, l’importante è che ci liberiamo delle prime quantità di rifiuto via mare, sia esso secco o umido”. Resta un dato. Ovvero, che la quantità di rifiuti da inviare via mare sono ben poca roba rispetto alle 1.200 tonnellate che ogni giorno dalla Campania finiscono negli impianti di fuori regione: 24 mila tonnellate di rifiuto in un anno. Tanto prevede l’accordo. Per un numero complessivo di sei navi da impegnare. E per una spesa calcolata, per ogni tonnellata, di circa 115 euro.
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