Napoli, 27 dicembre 2011 – Fino all’anno scorso era il metro per misurare quanto si era consumato, e scartato, la sera della Vigilia ed il giorno di Natale. Ci riferiamo alla spazzatura in strada, che puntuale la mattina del 25 dicembre strabordava dai cassonetti. Invece quest’anno, simbolo della crisi economica che ha scoraggiato le compere natalizie, era misera persino lei, sua maestà la spazzatura. E così in questi giorni se ne vedono pochissimi in strada di cumuli di carta da regalo, scatole e scatoloni. Meno consumi, meno scarti insomma. Un segno meno che riguarda però tutto il 2011. Anno in cui si sono consumati, secondo dati Asìa, 34mila tonnellate in meno di spazatura rispetto al 2010. Un dato che si sposa con quello delle Associazioni di consumatori. Che attestano che in Italia, per questo Natale, si siano spesi 400 milioni di euro in meno rispetto alle scorse feste natalizie. Se, dunque, a giudicare dalla spazzatura, si sono scartati meno regali sotto l’albero, sempre secondo la stessa fonte è chiaro che si è anche mangiato meno. È diminuita, infatti, anche la quantità di frazione umida raccolta. Cioè quella formata per lo più dagli scarti alimentari e che è passata dalle 24mila tonnellate del 2010 alle 23mila di quest’anno. Si attende adesso il bilancio di fine anno, quando il cumulo di rifiuti sale in maniera esponenziale ma la proiezione è che anche in quel caso la spazzatura in strada potrebbe subire, in questo caso felicemente, l’effetto della crisi. Inoltre quest’anno i napoletani potrebbero non tener fede alla tradizione che impone di gettar via le vecchie suppellettili perché, si sa, in tempi di guerra tutto va tenuto in serbo.
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