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Venerdì 27 Dicembre 2024

I pentiti: “Cosentino nel circolo dei latitanti”

Frequentava un circolo Nicola Cosentino quando alle regionali del ’95  aspirava alla carica di assessore alle Finanze.  Era il club Napoli di Casal di Principe, lo stesso dove dormivano i latitanti Dario De Simone e Walterino Schiavone. E’ proprio De Simone a raccontarlo, divenuto uno dei più importanti pentiti di area casertana. A lui Cosentino avrebbe chiesto aiuto per raccogliere voti.

Le dichiarazioni del boss corrono veloci nelle carte della vicenda sul centro commerciale fantasma di Casal di Principe. Vengono fuori voti di scambio e favori della politica ai casalesi. De Simone svela le frequentazioni con i parenti dell’ex sottosegretario all’Economia proprio mentre la Dia gli dava caccia per mafia. Il pentito sarebbe attendibile secondo i magistrati coordinati  da Federico Cafiero de Raho.

Il collaboratore di giustizia fornisce tutti i particolari: “Cosentino ha preso 700 preferenze a Trentola Ducenta – dice – Io stesso ho chiesto a molte persone di votarlo, e quando chiedevo nessuno rifiutava. Ma tutta l’organizzazione si è occupata della sua elezione. Per Aversa si è interessato Biondino Francesco, per Lusciano Costanzo Luigi, per Gricignano la famiglia di Autiero Andrea”. De Simone precisa di non aver ricevuto favori da Cosentino, che però sarebbe stato a disposizione per qualunque cosa. Un santo in Parlamento insomma, da cui arrivavano promesse di lavoro nel centro commerciale mai costruito e raccomandazioni. Come quella chiesta per il giovane militare della famiglia Stolder, imparentata con i Giuliano di Forcella. Una faccenda svelata dalla collaboratrice di giustizia Anna Carrino. Accuse che Cosentino ha definito un fantasioso racconto di infamia.

Parla anche Salvatore Caterino, fiancheggiatore del clan dei casalesi: “I russo – spiega – parenti di uno dei fratelli di Cosentino, mi spiegavano che era importante per il clan avere un referente in parlamento. La famiglia Cosentino era agevolata dai casalesi – aggiunge – gli avevano procurato una sorta di monopolio nella distribuzione del gas in provincia di Caserta”.

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