Napoli, 21 dicembre 2011 – Cinque maggio del 1998, decine di frane e 2 milioni di metri cubi di fango travolsero i comuni campani di Sarno, Quindici, Siano e Bracigliano, causando la morte di 160 persone e distruggendo centinaia di abitazioni. La città più colpita fu Sarno con 137 vittime e quasi 200 case distrutte o seriamente danneggiate: il nome di questo piccolo comune dell’Agro Nocerino-Sarnese divenne tristemente famoso in tutta Italia.90 minuti di terrore e fango che seppellirono la memoria di un paese.Tredici anni dopo l’ alluvionela Corted’Appello di Napoli ha condannato l’allora sindaco, Gerardo Basile, alla pena di cinque anni di reclusione e alla interdizione dai pubblici uffici.La sentenza emessa a tarda notte ha ribaltato il giudizio di primo e secondo grado emessi dal Tribunale di Nocera Inferiore e della Corte d’Appello di Salerno, dove il primo cittadino di Sarno era stato assolto. La sentenza di secondo grado emessa il 6 ottobre del 2008 venne impugnata dalla Procura generale in Cassazione che a sua volta annullò il provvedimento l’11 marzo del 2010, rinviando gli atti alla Corte d’Appello di Napoli.Basile è stato riconosciuto colpevole di condotta negligente per non aver ordinato l’evacuazione della popolazione nella notte tra il 4 ed il 5 maggio del 1998. Basile sapeva della gravità di quanto stava accadendo allora (tant’è che aveva avvertito via fax la prefettura) e invece di disporre autonomamente l’evacuazione come del resto fecero altri colleghi di comuni colpiti dalle colate, lo stesso giorno chiese alla popolazione di restare in casa con un annuncio televisivo. Basile è stato riconosciuto colpevole di condotta negligente per non aver ordinato l’evacuazione della popolazione nella notte tra il 4 ed il 5 maggio del 1998.
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