Napoli, 29 novembre 20112011 – Le nuove tecnologie alla conquista anche della religione. Con due computer e un indirizzo e-mail, un paio di cellulari, Suor Nunzia Emanuela, madre badessa, 61 anni ben portati, nel convento delle Clarisse da quando ne aveva 29, lancia un appello accorato a tutti i parroci della città: «Aiutateci a farci conoscere, spiegate chi siamo e che cosa facciamo. Raccontate alla gente la nostra vita in preghiera, la clausura è un mondo straordinario ancora da scoprire e noi purtroppo non possiamo aiutarvi a farlo».
E dunque spazio al web, per reclutare vocazioniste che ancora non sanno di esserlo: «Siamo rimaste in tredici qui a piazza del Gesù in un convento che potrebbe ospitarne almeno il doppio, siamo poche, troppo poche e dobbiamo occuparci di tutto. Lavoriamo sodo dall’alba al tramonto, senza contare che due consorelle hanno più di novant’anni, lucidissime per carità, ma assolutamente bisognose della nostra assistenza. Il tempo per pregare? Sempre meno, dobbiamo alzarci alle 5 per far tutto senza rinunciare ai nostri momenti di silenzio e meditazione». Attraverso l’indirizzo web clarisse.napoli@virgilio.it è possibile scrivere alle suore che prontamente rispondono ai dubbi di chi si sente pronta per una vita di clausura.
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