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Giovedì 21 Novembre 2024

Rapine ai calciatori, il questore: “Solo coincidenze”

Napoli, 29 novembre 2011 – Solo coincidenze. Che quelle vittime, pur se accomunate da un’unica maglia azzurra, sono solo vittime comuni, benché eccellenti, dei predatori di strade. Non ci sarebbe una strategia nei raid ai danni di giocatori del Napoli e loro compagne. Lo aveva sottolineato Giovandomenico Lepore, sostenendo che l’inchiesta avviata dai suoi magistrati su una presunta strategia per destabilizzare l’ambiente azzurro, non era supportata da elementi che facessero supporre a un disegno. Lo ribadisce ora il questore di Napoli, Luigi Merolla, secondo il quale quei raid a raffica ai danni degli azzurri sono solo coincidenza. Secondo Merolla, si tratta di “tipologie di reati che purtroppo avvengono con maggiore frequenza nelle strade della nostra città”. Ma, precisa il questore, “nel momento in cui si riscontrassero comuni denominatori, questi verrebbero evidenziati e li prenderemo in esame resta fermo”. Eppure quelle vittime tinte d’azzurro sono tutte in un unico fascicolo aperto dalla Procura. Dal furto in casa di Edinson Cavani, avvenuto l’8 ottobre scorso, alla rapina subita dalla moglie di Marek Hamsik, appena sette giorni fa, ripulita di una Bmw poi ritrovata grazie all’antifurto satellitare. Fino alla vicenda che ha avuto una maggiore eco mediatica, provocata dalla reazione della vittima via Twitter. Lei è Yanina, lady Lavezzi, rapinata di due bracciali e un orologio in via Petrarca, che si è sfogata sul social network bollando Napoli come “una città che fa schifo”. Polemiche e successive reazioni indignate dei napoletani a parte, resta quell’unico fascicolo che contiene le disavventure degli azzurri. E nel quale ci è finito pure un gregario della banda Mazzarri: Totò Aronica, privato alcuni mesi fa della sua modesta Fiat Cinquecento.

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