Napoli, 29 novembre 2011 – Il nuovo governo Monti pesca tra i napoletani per completare la squadra dell’esecutivo. Il partenopeo Filippo Patroni Griffi è il nuovo ministro della Funzione Pubblica con deleghe alla semplificazione. Un volto già noto a palazzo Vidoni, perché ha ricoperto con l’ex ministro Brunetta il ruolo di capo di gabinetto. Il premier ingaggia anche il maestro di strada Marco Rossi Doria con l’incarico di sottosegretario all’Istruzione, e il superpoliziotto avellinese Carlo De Stefano come sottosegretario all’Interno. Doria e Griffi sono quasi coetanei. Marco Rossi Doria è figlio del grande economista agrario, l’antifascista Manlio: maestro elementare dal 1975, lavora per la provincia autonoma di Trento per progetti a favore dei ragazzi in difficoltà. All’arrivo della telefonata presidenziale, Doria ha giusto la lucidità di rispondere: “chiamami tra venti minuti, altrimenti non riesco ad arrivare a Roma per il giuramento che si terrà oggi”. Doria ha insegnato nel Sud est asiatico appena laureato, mentre a Napoli ha dato via al progetto chance. Nel 2006 si candida a sindaco di Napoli ma sarà battuto dalla Iervolino. Filippo Patroni Griffi è invece il nome che siederà sulla diciottesima poltrona dell’esecutivo, caldeggiata ieri mattina dal Quirinale che, in un colloquio con il premier aveva ricordato la necessità di trovare un responsabile per il dicastero della pubblica amministrazione. Da giudice a uomo chiave dei dicasteri, Patroni Griffi ha collaborato con governi dei centro destra e centro sinistra. Si divide tra Roma, la casa di Chiaia e quella di Sant’Agata dei due Golfi. De Stefano invece è nato ad Avellino. Laureato in giurisprudenza e specializzato in criminologia, è entrato in polizia nel 68, passando dalla prevenzione all’antiterrorismo alla questura di Bari. Nel ’95 è arrivato all’antidroga di Roma, nel 2001 è stato nominato capo dell’antiterrorismo ed è stato anche responsabile della sicurezza del Quriniale
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