Scattano all’alba i controlli della Digos ai disoccupati organizzati. Dalle 4 del mattino sono state perquisite le abitazioni di 15 corsisti del progetto Bros. Sono i leader del coordinamento di lotta balzato alla cronaca alcuni giorni fa per una presunta aggressione ai danni del sindaco de Magistris. Gli agenti hanno setacciato anche le sedi del movimento. Sono stati portati via Pc e documenti. Un disoccupato è in Questura per accertamenti . Sul verbale del Palazzo di via Medina si legge che i bros sono indagati per associazione a delinquere, si intende accertare se si associavano tra loro con altre persone al fine di commettere pluralità di delitti contro l’ incolumità pubblica, ordine pubblico, la persona , il patrimonio e la pubblica amministrazione.
Il procuratore Melillo precisa che le indagini intendono verificare se i blocchi siano espressione di strategie criminose finalizzate a un uso ricattatorio della violenza di piazza di gruppi organizzati che non si battono per l’affermazione di diritti ma pretendono il mantenimento di promesse ricevute nell’ambito di relazioni politico-clientelari. Immediata la replica dei Bros, che hanno sfilato in corteo da piazza Mancini alla questura. “Non siamo criminali – dicono gli ex corsisti – scendiamo in piazza solo per reclamare i nostri diritti. La politica e le istituzioni mantengano gli impegni presi”.
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