Napoli, 28 novembre 2011 – Ci potrebbe essere la banda del buco dietro la voragine di 10 metri per 19 che si è aperta sabato notte al centro storico. Cunicoli e motori a scoppio sono stati ritrovati dai tecnici del comune nel cratere largo dieci metri che ha inghiottito piazza Miraglia. I due cunicoli sarebbero freschi di scavo secondo il presidente della IV municipalità Armando Coppola che definisce i particolari. Una galleria conduce a San Pietro a Majella e l’altra va verso il forziere delle poste. I motori a scoppio sono vecchi ma sarebbero funzionanti secondo l’amministratore. Sono diversi i bottini ghiotti nella zona, dai preziosi arredi custoditi nella chiesa di San Pietro a Majella, agli incassi dell’ufficio postale. Alla luce delle gallerie ritrovate sarà più difficile stabilire le cause del crollo della volta. La caverna infatti mostra un tratto della fogna danneggiato, una fuoriuscita d’acqua che avrebbe determinato l’erosione e il crollo della volta posta a sostegno del manto stradale. Ma sarebbe proprio la presenza di attrezzi e martelli pneumatici a incastrare la banda del buco: insomma i rapinatori accortisi dell’imminente pericolo crollo sarebbero scappati in frette e furia senza preoccuparsi di prendere i ferri del mestiere. Qualunque siano le cause, è un miracolo che decine di turisti, commercianti, ambulanze e pazienti del Vecchio Policlinico, siano scampati alla voragine. Per richiuderla la municipalità dovrebbe sborsare 100 mila euro ma il gruzzolo è un’utopia, visto che di recente a stento è riuscita a racimolarne 10 mila per abbattere sei palme malate a Castel Capuano. L’unica speranza resta un intervento del Comune. Polemiche a parte, la situazione al centro storico è drammatica secondo i residenti. Serviranno 30 giorni di lavoro no stop per salvare il Natale ai Decumani, ma bisognerà tenere sotto controllo anche l’avallamento ben visibile in piazza Einaudi alle spalle del tribunale.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL