Napoli, 28 novembre 2011- “Le unioni di fatto? Sono come le borse vendute dai cinesi: Nessuno le pagherebbe come autentiche, perché sono un’altra cosa: E così è per le unioni di fatto: non sono una famiglia, sono altro”. Pensieri e parole dell’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe in un incontro svoltosi al Duomo di Napoli con un gruppo di fedeli separati e divorziati passati a nuova unione.
Continua così la querelle tra il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e il cardinale Sepe dopo l’opportunità di varare il registro delle unioni civili in città. “Rispetto profondamente l’opinione del cardinale. Naturalmente io faccio il sindaco, e il sindaco fa gli interessi della comunità”. Luigi de Magistris tiene duro, e replica così alla critica di Sepe. Il sindaco ci tiene a replicare anche se sta attento a non scatenare conflitti, che, a suo dire, non ci sarebbero: “Sapevamo che l’opinione del cardinale Crescenzio Sepe poteva essere questa, ma si tratta appunto di una opinione diversa, non c’è nessuna conflittualità”.Resta però il fatto che, secondo lui, “la materia deve essere aperta a un dibattito sereno e plurale” e che l’amministrazione va comunque per la propria strada.Nuova replica a questo punto del cardinale: “Non vedo alcun conflitto ma noi abbiamo le nostre idee e la priorità per noi è la famiglia. Una cosa è il rispetto, altra cosa è equiparare la famiglia, su cui si basa una parte importante della nostra Costituzione, a altre entità che famiglia non sono”.Insomma, al di là di ogni diplomatismo le posizioni restano distanti. Intanto, il Coordinamento Campania Rainbow chiede al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, un incontro urgente per tutelare concretamente le coppie di fatto.
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