Napoli, 5 ottobre 2011 –
Napoletani sempre meno numerosi, più anziani ma maggiormente istruiti. È questa la fotografia che emerge dal 15° censimento della popolazione. Nel 1861, Napoli era il comune più popoloso d’Italia. Centodieci anni dopo, nel 1971, raggiunse quota un milione e 226mila abitanti. Da quella data ad oggi sono sempre di più, e giovani, i napoletani che fanno le valige. Questo dati alla mano. Perché l’ultimo censimento è il primo assistito da lista anagrafica. Per cui tiene conto dei comuni di residenza. Ma questo tipo di migrazione resta sulla carta così come altrettanti cittadini restano, in realtà, a Napoli. Ad alimentare questo fenomeno sono una serie di fattori: tasse che aumentano costantemente come quella sui rifiuti, costo della benzina alle stelle, addizionali Irap ed Irpef oltre la soglia, per non parlare delle Rc auto. Napoli è la città più cara d’Italia e cambiare residenza, spesso utilizzando la casa al mare o in montagna, porta ad un risparmio immediato. Uno su tutti quello sulle assicurazioni auto che scendono, in media, di 500 euro l’anno. Dicevamo che il livello d’istruzione è in aumento. Ci sono più laureati ed il tasso di analfabetismo è sceso all’1,7 percento. Tendenze, spostamenti e abitudini che saranno fotografate dal prossimo censimento, che partirà il 9 ottobre. Da quel giorno i cittadini potranno compilare i questionari che stanno ricevendo in queste ore nelle loro abitazioni. Sarà possibile, inoltre, scrivere i dati direttamente via internet sul sito dell’Istat.
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