Morte Valeria, si studia il sistema fognario Pollena Trocchia
Non solo un corposo dossier sui canali di scolo ma sull’intero impianto fognario. E soprattutto uno studio accurato su quella strada dove Valeria Sodano ha trovato la morte nel corso del nubifragio che si è abbattuto tra giovedì e venerdì scorsi su tutto il napoletano. Al momento non figurano ancora indagati né è stata aperta un’ inchiesta ma i carabinieri hanno consegnato tutta la documentazione in procura e nelle prossime ore potrebbero esserci i primi risvolti. Perché gli inquirenti vogliono vederci chiaro e appurare se per la morte della studentessa di Pomigliano d’Arco ci siano responsabilità degli enti preposto alla manutenzione del territorio. Via del cimitero, la strada maledetta dove Valeria ha messo fine alla sua giovane vita è stata realizzata nel 1999 con fondi europei su quello che era un viottolo di campagna. Una strada sotto la quale fu collocato il principale collettore fognario di Pollena Trocchia. Ed è proprio sul sistema fognario del comune e sull’alveo tombato di Piazza Amodio che interessa anche il primo tratto di Via del Cimitero che i carabinieri stanno puntando l’attenzione dopo le accuse dei giorni scorsi dei geologi. La mancata manutenzione degli alvei potrebbe essere secondo gli studiosi la causa scatenante della furia d’acqua che ha invaso la strada dove la studentessa è morta. Ieri è stato convocato in comune il responsabile del Consorzio di Bonifica dei regi lagni di Napoli e Volla D’Onofrio, che subito dopo la morte di Valeria ha effettuato un sopralluogo sul posto. Il tecnico ha chiarito che nessuna colata di fango è avvenuta in zona e soprattutto nessun detrito ha ostruito i canali. Per d’Onofrio l’unica causa di quanto è successo è da addebitarsi all’eccessiva urbanizzazione della zona. I suoli un tempo permeabili soni stati resi dai lavori impermeabili; questo insieme all’eccessiva quantità di acqua dovuta al nubifragio potrebbero aver provocato l’allagamento della strada.
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