NAPOLI, 27 ottobre – Il Napoli ritrova se stesso e dopo tre anni riesce nell’impresa di battere l’Udinese al San Paolo, rallentando la corsa della squadra di Guidolin che fino a ieri era solitaria capolista del campionato. Gli azzurri sfruttano l’occasione grazie ad una maggiore carica agonistica ed una migliore condizione atletica che, in certe circostanze, riesce a far pendere la bilancia da un lato piuttosto che da un altro. Tatticamente la gara si gioca a centrocampo dove solo in teoria i cinque uomini utilizzati da Guidolin dovrebbero avere la meglio, non fosse altro che per superiorità numerica, sui partenopei che si schierano come al solito in quattro sulla linea mediana del terreno di gioco. In realtà Mazzarri presenta una novità tattica importante nella sua squadra: schiera Hamsik centrale nel tridente offensivo con Cavani esterno a sinistra e Lavezzi a destra. E’ chiara l’intenzione del tecnico livornese di non dare punti di riferimento alla retroguardia friulana perché Hamsik in area di rigore è pressoché inafferrabile per il continuo tourbillon del quale si rende protagonista e Lavezzi e Cavani sulle fasce costringono Basta ed Armero a limitare considerevolmente le loro uscite. Il resto lo fa De Sanctis autore nel primo tempo di due strepitose parate, quando il risultato era ancora di 1-0, su conclusioni velenose di Floro Flores ed Asamoah. L’Udinese, che è priva per infortunio di Di Natale (sostituito da Floro Flores) ed Isla (al posto del quale gioca Basta), con la limitazione tattica che subiscono i suoi esterni, perde la più acuminata delle frecce al proprio arco. Senza il loro consueto contributo, la squadra di Guidolin non trova le misure e riesce difficilmente a proporsi minacciosamente nella metà campo degli azzurri. Nel Napoli giocano bene un po’ tutti, è difficile stilare una classifica, ed anche la condizione atletica degli uomini di Mazzarri sembra decisamente migliore di quella degli avversari. La differenza tra le due squadre risulta evidente soprattutto in certi momenti del secondo tempo quando i friulani producono il loro massimo sforzo: è proprio in questi frangenti che i partenopei dimostrano una condizione migliore alla quale si unisce una concentrazione ed una intensità di gioco che finiscono per schiantare l’avversario. Nel Napoli Lavezzi ritrova il gol al San Paolo dopo un anno. D’altronde l’ultimo successo al San Paolo con i friulani era stato contrassegnato proprio da una doppietta dell’argentino. Ancora all’asciutto Cavani che ha il merito di aver condotto una gara di sacrificio e di aver dato un grande contributo alla squadra.
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