Napoli – 21 ottobre 2011 I comuni mortali non a torto la chiamano casta. Spuntano i privilegi di Palazzo Santa Lucia. La Regione spende 14 milioni l’anno per pagare i vitalizi a 294 ex consiglieri. Ovvero due milioni in più rispetto alle indennità che sborsa per quelli in carica. Indennità doppie, vitalizi duplicati e pensioni assicurate anche a chi è passato come una meteora in consiglio regionale. Il premio per il lavoro svolto nell’assemblea va dai 3200 euro al mese per chi ha alle spalle un’intera legislatura, ai 5 mila che spettano a chi in consiglio ne ha trascorse tre o più. Il vitalizio per alcuni è l’unica fonte di reddito, cioè la pensione per una carriera politica, più o meno onorata, che li ha distratti per un determinato periodo da altri impegni lavorativi. Ma almeno 31 sono i pluripensionati che percepiscono sia la pensione da consigliere regionale che quella da parlamentare.
L’assegno staccato dalla Regione costituisce la parte più cospicua: il vitalizio scatta dopo il 60 esimo compleanno ma, se il destinatario è disponibile a una riduzione del 25 per cento, già dopo il cinquantesimo. E non finisce qui. Esiste anche una buonuscita: 48 mila euro è la liquidazione che spetta a chi ha fatto una legislatura,la somma raddoppia in caso di due e così via. Lo stesso vale per i parlamentari prossimi alla pensione: nel caso di doppia funzione il trattamento di fine rapporto va a cumularsi a quello regionale.
I pluripensionati sono sia di destra che di sinistra. Nell’elenco, tra gli altri, Antonio Bassolino, Isaia Sales, Mario Pepe, Domenico Zinizi, Giuseppe Scalera, Andrea De Simone. Qualcuno però si è mosso contro i privilegi. Il capogruppo regionale del Pd Peppe russo ha presentato una proposta di legge per abolire la doppia pensione.
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