Napoli, 13 giugno 2011 – Sapevano ed hanno taciuto. Sulla questione delle molestie in gita, avvenute ai danni di un alunno tredicenne da parte di coetanei della scuola media Marechiaro di Napoli, tornano nel mirino degli investigatori preside e vicepreside dell’istituto. Si parla di omessa denuncia nelle due pagine notificate dal comando provinciale dei carabinieri. La preside e la sua vice, infatti, non solo sarebbero state al corrente delle molestie avvenute durante il viaggio scolastico a Fasano, in Puglia, ma non avrebbero nemmeno raccontato per intero, nei verbali trasmessi al Provveditorato, quanto discusso in merito durante le sedute del consiglio di docenti ed istituto. Tutto ha avuto inizio con la gita in Puglia, lo scorso marzo, quando un gruppo di alunni, probabilmente sette, avvrebbe abusato di un compagno. Al rientro a Napoli, il caso venne affrontato a scuola ma non denunciato alle forze dell’ordine. Furono condotti accertamenti interni da parte della preside, volti ad individuare i responsabili e ha prendere provvedimenti nei loro riguardi. Ed è proprio sulle strategie adottate dall’istituto che si sofferma l’attenzione degli inquirenti. Il sei e l’undici aprile scorsi, infatti, nella scuola media si sono tenuti un collegio dei docenti ed una seduta del consiglio d’isituto. Due assemblee volte a disporre un aggravamento della punizione per uno solo dei ragazzini, ritenuto maggiormente responsabile dell’aggressione rispetto agli altri. Ma dalla scuola al Provveditorato non tutto sarebbe stato verbalizzato. Di qui l’accusa di falso probabilmente sostenuta da testimonianze raccolte all’interno dell’istituto. Intanto la dirigente della scuola media respinge ogni accusa ribadendo di aver agito solo ed esclusivamente nell’interesse di tutti i suoi alunni.
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