Napoli, 6 aprile 2011 – Movida e zona rossa, al via gli escamotage per
arrangiarsi. Laddove non arriva l’ordinanza del Comune di Napoli sull’orario di chiusura dei locali notturni, ci arriva l’ambulante. I due provvedimenti fissano il termine per le attività che vengono svolte all’esterno ed all’interno. Le prime devono chiudere alle due. Il venerdì, il sabato e nei giorni prefestivi, invece, si slitta alle tre. Per le attività svolte all’interno, l’orario di chiusura è fissato alle tre per tutta la settimana, compresi i weekend. Il secondo provvedimento, invece, regola gli orari di chiusura nelle aree calde, ovvero in quelle in cui sono stati registrati problemi di vivibilità. Nello specifico, i Baretti di Chiaia, quelli di largo San Giovanni Maggiore Pignatelli e quella di via dei Carrozzieri a Monteoliveto, comprese le traverse di piazza del Gesù. Ma già nel primo weekend in cui sono scattate le due ordinanze, valide fino al 7 novembre prossimo, in onore al modus vivendi caratteristico del popolo napoletano, sono spuntati puntuali gli abusivi che, armati di bacinelle piene di ghiaccio e bibite, hanno offerto una valida alternativa a chi si intrattiene in strada dopo le due. I commercianti insorgono e ricordano tutte le promesse non mantenute dal Comune. Come paletti,
stalli per i motorini e campane per la raccolta del vetro e denunciano anche la mancanza di giardinieri e netturbini da ben due anni. E così, in segno di protesta, dopo aver chiuso i propri locali, si sono messi in strada a vendere birre. Proprio come gli abusivi.
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