Napoli, 20 aprile 2011 – La denuncia ai carabinieri è arrivata con troppi giorni di ritardo. La vicenda è quella dei presunti abusi sessuali da parte di un gruppo di sette alunni della scuola media Marechiaro di Posillipo ai danni di un compagno tredicenne, durante una gita scolsatica in Puglia. Un ritardo, costato l’iscrizione nel registro degli indagati, con l’accusa di omissione di atti d’ufficio, della preside dell’istituto e di altri otto docenti. Il pm Stefania Buda, che ha interrogato la dirigente scolastica, contesta il ritardo con cui la scuola ha segnalato la vicenda ai carabinieri, informati dell’accaduto solo diversi giorni dopo che si sarebbero consumate le violenze. Il tutto nonostante molte persone, all’interno dell’istituto, ne fossero a conoscenza. Ad aggravarne la posizione, poi, anche la relazione degli ispettori della direzione scolastica regionale. Valutazioni fortemente negative che difiniscono il suo comportamento “ingiustificabile”. La dirigente scolastica, secondo l’accusa, avrebbe cercato di tenere nascosta la notizia per non rovinare la reputazione dell’istituto. Minori, invece, sarebbero le responsabilità degli insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi in Puglia. Infine, a carico degli studenti che sarebbero stati gli artefici della violenza sessuale, l’indagine è affidata alla Procura minorile di Lecce per competenza territoriale.
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