Napoli, 7 marzo 2011 – E’ già in campo e in questa settimana potrebbe addirittura avere l’onore di essere introdotto da Silvio Berlusconi, il premier, con una data che è già cerchiata: il nove, mercoledì. Il premier potrebbe fare un blitz in città e lanciare con tutti i crismi Gianni Lettieri all’assalto di Palazzo San Giacomo. Del resto Berlusconi lo corteggia ormai da anni e sono colleghi. Da Roma non arrivano, ma a Napoli ci sperano. Al di là della presenza o meno di Berlusconi la settimana che si apre sarà quella dove nel Pdl – contenti e scontenti –
mostreranno la faccia migliore, quella del sorriso e dell’unità. Perché a
Napoli si deve vincere, il Cavaliere ci tiene ed è proprio il caso di dire: se non ora quando? Sono giorni di attesa serena per Lettieri, il temporeggiare sulla grande festa che dovrebbe lanciarlo è figlio di una liturgia della politica che non si è consumata come quelle regole non scritte comandano. Nella sostanza ha deciso Berlusconi e la decisione l’hanno subita sia Nicola Cosentino coordinatore regionale che Marcello Taglialatela che più di tutti ha sperato fino all’ultimo di essere lui il candidato. Lui, l’ex presidente dell’Unione industriali in questi anni si è allenato bene, gli scontri e i duelli con la Iervolino per anni sulle sorti della città, sono stati la palestra ideale anche per crescere in popolarità. E sta già lavorando per togliere dal campo eventuali mine vaganti che potrebbero esplodere da un momento all’altro. A cominciare da quello di un ipotetico conflitto di interessi. Su Napoli ha effettuato il salvataggio di Atitech, nel capoluogo è la sua principale attività. Nella sostanza Lettieri starebbe organizzando l’azienda in maniera tale che nel periodo in cui dovesse fare il sindaco non risulterebbe amministratore diretto dell’azienda. Intanto, pare che stia già muovendosi per una lista del sindaco capace di raccogliere voti da un pezzo di città che spesso è rimasto silente o assente nella disputa politica.
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