Napoli, 12 marzo 2011 – Una bufala, non riconducibile alla mozzarella, che screditava gli alimenti campani, giudicati inquinati e dannosi per la salute. Girava in internet, tra le caselle di posta, come la solita catena di Sant’Antonio, ovvero una mail che gira tra un link e l’altro intasando le web-mail di tantissimi utenti. Eppure, nel testo denigratorio, venivano citati pericoli per la salute a chi consumasse cibo proveniente dalla Campania. Una burla o una pubblicità volutamente negativa, che ora è al vaglio della Polizia Postale, che tiene sotto controllo i reati registrati a mezzo internet. Nella mail, girata ad un numero illimitato di utenti, che a loro volta l’avranno fatta girare ad amici e parenti, veniva citato un pericolo per numerosi cibi coltivati o prodotti in Campania, inquinati da agenti nocivi alla salute. E poi, per porre maggior risalto alla vicenda, veniva citato il rischio salute per l’infanzia e le prove sarebbero contenute in chi sa quale dossier segreto in possesso della pubblica amministrazione. Una lista lunghissima di alimenti, dal vino alla mozzarella, dai pomodori all’acqua minerale, tutti in possesso dei requisiti di commercio soltanto perché contraffatti dalla malavita organizzata. Ipotesi apocalittiche smentite da Salvatore Scognamiglio, responsabile regionale del partito repubblicano e con esperienza nel settore alimentare. Ha scoperto lui la mail mettendola all’attenzione delle autorità che ora indagano sugli eventuali reati. Visto che i controlli sui prodotti campani restano altissimi, e tutte le autorità smentiscono su eventuali simili inquinamenti alimentari. Perché per ora le bufale, ma quelle vere, restano prelibate e ingeribili al cento per cento, al contrario dell’attendibilità di quelle apparse sul web a screditare una delle Regioni con il maggior numero di alimenti di origine controllata e protetta.
RSS feed for comments on this post. TrackBack URL