Napoli, 24 marzo 2011 – Non c’è partito o bandiera che tenga quando la questione è quella sui rifiuti. Che nessuno vuole sull’uscio di casa. E
inevitabili si sono avvertite e sono state ufficializzate le spaccature
nell’aula del consiglio regionale, tra partiti ma soprattutto all’interno
degli stessi gruppi, quando si è discusso sull’ipotesi di sversare
l’immondizia prodotta tra Napoli e il suo hinterland anche e soprattutto al di fuori del comprensorio provinciale. Sprovincializzare, è stata la parola d’ordine che ha aperto i varchi alle polemiche e ha fatto partire il fuoco amico. Ma tant’è, alla fine di una convulsa seduta nell’aula dell’assise regionale, il Consiglio ha approvato, con un voto trasversale e bipartisan, l’emendamento alla legge sulla gestione del ciclo dei rifiuti. Emendamento che, come si diceva, sancisce il rifiuti del principio della provincializzazione dello smaltimento, precedentemente sancito, creando così il presupposto per lo sversamento dei rifiuti napoletani nelle discariche delle aree interne. Manca il voto definitivo sulla sua approvazione. Per il via libera definitivo si attende, infatti, l’intervento in aula del governatore Stefano Caldoro. Il tutto mentre si consumava la spaccatura non
tra i partiti, ma tra i rappresentanti in consiglio del Napoletano e quelli
delle altre quattro province campane. Tensioni che hanno avuto il loro
epilogo quando il vicepresidente della Regione, Giuseppe De Mita, e
l’assessore Edoardo Cosenza hanno abbandonato l’aula. Nel mentre, avanza lo spettro dell’emergenza, con la chiusura annunciata il 15 maggio della discarica di Chiaiano. E i primi cumuli che già compaiono in quartieri periferici come Pianura e Ponticelli.
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