Napoli, 24 febbraio 2011 – Abolita la norma antidemolizioni, in Campania ripartono le ruspe. Il provvedimento che bloccava le demolizioni sino al 31 dicembre 2011 era stato inserito nel famoso decreto mille proroghe del governo, salvo poi essere completamente eliminato dopo lo stop all’approvazione del presidente della repubblica. A bocciare la misura era stato anche il ministro dell’economia Giulio Tremonti, bollando il provvisorio condono come responsabile del no del colle. Il rischio di abbattimento adesso è per circa 60mila case. Il ripristino delle demolizioni ha naturalmente suscitato forti reazioni: se tra i parlamentari del centro destra si parla, infatti, di “un provvedimento ingiusto, che colpirà soprattutto le fasce deboli”, dal versante opposto si esprime invece soddisfazione per l’eliminazione di un condono totalmente iniquo che avrebbe giustificato un abusivismo inaccettabile e scandaloso. Secondo Giulia Maria Crispi, presidente del fai, fondo per l’ambiente italiano, inoltre, l’appoggio del presidente della regione Stefano Caldoro al condono è totalmente inaccettabile. Ma dalla giunta fanno sapere che il salva case era stato una iniziativa parlamentare e non regionale. Insomma, il provvedimento tagliato divide sostenitori e detrattori. Fermo restando che la misura sarà con ogni probabilità eliminata dal nuovo decreto presentato dal governo.
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