Napoli, 24 febbraio 2011 – Le indagini sono partite dal danneggiamento di automezzi Asìa nel deposito di Enerambiente. L’inchiesta poi si è allargata a possibili tangenti sugli appalti dell’Azienda speciale igiene ambientale del capoluogo campano. Oggi, un nuovo filone, vede coinvolta quest’ultima azienda insieme ad altre due ditte specializzate nella raccolta della spazzatura. La Davideco e la stessa Enerambiente. Assunzioni pilotate nel mirino della Procura di Napoli, secondo cui alcuni dipendenti avrebbero pagato pur di ottenere il posto fisso. Circa 200 i lavoratori che avrebbero ottenuto favori di alcuni politici, oltre che dei dirigenti delle aziende, attraverso il pagamento di un lauto dazio. E per alcuni non riconfermati, potrebbe essere stata la miccia che ha acceso l’ira scatenatasi nel raid nel deposito di Enerambiente. Il ruolo dei mediatori politici è il filone più caldo dell’inchiesta, che vede già coinvolto l’assessore al Personale del Comune di Napoli Pasquale Losa. Insieme a lui, anche Dario e Corrado Cigliano, rispettivamente consigliere provinciale in quota Pdl e capo cantiere di Enerambiente, sono rientrati nel mirino degli inquirenti, che hanno perquisito i loro rispettivi uffici. L’ipotesi di reato, per ora, è di concussione, anche se la loro posizione nel giro delle assunzioni pilotate è ancora da dimostrare. Proprio per questo, ieri, anche il Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino ha voluto esprimere solidarietà proprio a Losa, definendolo una persona onesta e lontana dalla possibilità di sfruttare la propria posizione politica per ottenere e concedere tali vantaggi economici e clientelari.
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