Napoli, 23 febbraio 2011 – Questa è una storia che va al di là dei pregiudizi e delle distanze. E’ la storia di trenta ragazzi, di paesi diversi, uniti dalla stessa passione. Ed è una storia che accade a Napoli, nel cuore del centro storico. In vico Sottomonte ai Ventaglieri, in quello che prima era un parcheggio, il maestro di boxe Lino Silvestri, ci ha costruito la sua palestra. Interamente a sue spese. Una palestra che non fa la differenza. Dove si allenano ragazzi di tutte le etnie e dove, paradossalmente, i napoletani sono in minoranza. In alcuni casi, non si parla nemmeno la stessa lingua. Ma poco importa perché ad unire questi trenta dilettanti è la passione per la boxe, che non parla lingue diverse, che non fa differenze. Tra tutti, colpisce Vicinel. Un ragazzino rumeno che vive da quasi dieci anni nel campo rom di via del Riposo. Vinci, come lo chiamano i suoi amici napoletani, ogni pomeriggio si reca in palestra per allenarsi. “Siamo nel cuore di Montesanto. Una zona multietnica dove i ragazzi che sentono parlare di noi si recano per prendere lezioni di boxe”. Così il titolare della struttura e maestro di boxe, Lino Silvestri.
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